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Stavo facendo una riflessione in merito all'uso degli strumenti compensativi in ambito scolastico e a come vengono percepiti dalle persone che non conoscono ciò di cui stiamo parlando....pur avendo la pretesa di sapere.

Quante delle persone che dicono di "sapere" cosa sono i DSA lo sanno realmente? Quante di loro conoscono il significato reale dell'essere "dislessico".......il significato più intimo e completo di questa affermazione? 
Molte persone credono che l'aver letto qualche nozione, l'aver spulciato in qualche testo, l'aver fatto qualche ricerca su internet possa aver colmato le proprie carenze conoscitive, possa aver fornito loro una preparazione tale da sapere tutto ciò che c'è da sapere. Purtroppo non è quasi mai così.
Come dice il Prof. Lavoie nel documentario "Come può essere così difficile".....il DSA non "fa" il DSA per complicare la vita a noi adulti, all'insegnante o ai genitori, lui E' DSA sempre....in ogni momento della sua vita. Lo è anche quando vive quotidianamente le sue giornate, quando va a scuola, quando fa uno sport o quando è con i suoi amici.......
Essere dislessici significa avere delle caratteristiche che si riscontrano in molte altre persone che hanno la stessa caratteristica e lo stesso "modus vivendi".....vale a dire.....precise connotazioni riscontrabili in più persone.....tutte DSA.
Tali connotazioni, tali caratteristiche rimangono con noi (ormai in molti sanno che sono dislessica) finchè viviamo e l'aspetto aberrante di questa "falsa" conoscenza è il fatto che molti son convinti che la dislessia prima o poi passerà. Allo stesso modo si è convinti che in età adulta il "problema" passi. Con il recupero.....con l'allenamento alla scrittura in corsivo......con la lettura forzata a tutti i costi........
Non è così. La dislessia deve "solo" essere gestita così come qualsiasi altra caratteristica.......gli occhiali......la pelle chiara.......e col tempo si impara a gestirla nel modo migliore possibile per noi. 
Ciò che deve essere consentito ai nostri bimbi DSA, proprio per gestirla al meglio, è tutto ciò che possa aiutarli ad esprimere le proprie capacità senza fare fatica inutilmente sfruttando al massimo le proprie potenzialità senza per questo incorrere in frustrazioni e demotivazione che rischiano di compromettere tutto il loro futuro.
L'uso degli strumenti compensativi in ambito scolastico è lo scoglio più grosso da superare nelle persone che non ne vedono e non ne capiscono le necessità se non legata ad un uso limitato esclusivamente all'ambito scolastico e per poche ore (ed in alcuni casi nemmeno quello!!). Per poi arrivare, una volta diventati "bravi", ad eliminare tale strumento.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che l'uso dello strumento è assolutamente necessario per consentire al bambino di concentrarsi esclusivamente sull'apprendimento.....quello reale, e cioè la conoscenza del fatto, dell'argomento. 
Quando il bambino DSA utilizza lo strumento (qualsiasi esso sia) riesce ad imparare senza difficoltà. Il computer, il registratore, le tabelle, le schede, le mappe concettuali servono esclusivamente per favorire l'apprendimento. 
Come dice il Prof. Stella in un suo documento "e pensare che c'è chi crede che se un bambino utilizzi il computer non impari a scrivere!!".....è incredibile ma è vero...ci sono persone che son convinte di questo. 
E finchè ci sarà chi afferma che "si possono usare gli strumenti ma prima si deve tentare il recupero........per poi arrivare alla vittoria e quindi se ne può togliere qualcuno" saremo veramente indietro rispetto a tutto il resto del mondo......davvero parecchio indietro!!!! E dimostriamo tutta l'ignoranza che abbiamo e continuiamo ad avere in questo ambito........purtroppo.

E' ormai noto e risaputo che alla base del DSA c'è una difficoltà su base linguistica.....la lettura e la scrittura sono "linguaggio" in entrata (la lettura) e in uscita (la scrittura). Ed è ormai noto e risaputo che nei DSA le competenze linguistiche sono notevolmente "intaccate" e di difficile reperimento. 

Sviluppare, potenziare, arricchire ed aumentare le competenze linguistiche, in ogni loro forma, sono alcuni degli obiettivi a lungo termine in un percorso terapeutico logopedico per consentire ai DSA di "imparare a gestire il linguaggio" e a farlo proprio nel modo migliore possibile. 

Parlare in un gruppo (anziché leggere un bel libro visto che ai DSA non piace!!) non significa SOLO fare sedute di psicologia o pseudo-psicologia.......dipende molto e soprattutto dagli argomenti e dalle modalità espressive e comunicative. Ma anche per capire questo ci vuole una certa dose di "conoscenza".....altrimenti continuiamo a rimanere indietro......sempre più indietro.
Gli adulti molto spesso non capiscono e sono boriosi......per fortuna i bimbi sanno capire ogni cosa!!! 

Dott.ssa Lucia Fusco 
Logopedista.



















Questa è la dedica di uno dei miei monelli di 12 anni.......Leonardo......

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